FAQ, Domande Frequenti sui Dinamometri e stativi

Stiamo parlando di strumenti per la misura della forza di trazione e compressione. Il ruolo dei Dinamometri è legato alle prove sui materiali, resistenza, allungamento, snervamento e calcolo del punto di rottura e la loro impiego è molto ampio perché può essere applicato a qualsiasi materiale, di conseguenza diventa un’esigenza in svariati settori e campi di applicazione.

 

Domande e risposte frequenti sui Dinamometri per prova trazione e compressione

Macchina prova trazione o Dinametro con stativo?

Domanda interessante! I sistemi e le macchine concepite specificatamente per le prove di trazione e compressione assicurano delle prestazioni molto elevate grazie a soluzioni innovative e tecnologie di alto livello. Di certo, però, non a prezzi contenuti. A questo punto sorge una domanda, possiamo ottenere le stesse performance utilizzando sistemi  alternativi con un risparmio di costi? La risposta a questa domanda è No, le stesse performance sono difficili da raggiungere ma si può comunque ottenere un risultato eccellente, la scelta va fatta in base alle proprie esigenze e necessità.

L’abbinamento di un dinamometro con uno stativo motorizzato è una soluzione molto interessante che consente di effettuare dei test di trazione e compressione in svariati campi di applicazione e grazie alla combinazione con il software possiamo ricavare dei grafici che illustrano i dati salienti del test  con i parametri forza/tempo e in alcuni anche l’allungamento. Certamente non possiamo ottenere tutte le informazioni che una macchina specifica per prove di trazione e compressione può fornirci, ma riusciremo ad avere un ottimo risultato con un risparmio notevole.

 

 

N o kg, Newton o Kilogrammi, errore da non commettere

In alcuni casi capita di trovarsi con un errore banale spesso causato non da ignoranza dell’utente, ma dall’urgenza di procedere all’acquisto del prodotto, specie se effettuato direttamente on-line senza contatto preventivo. Teniamo presente che il rapporto tra N e Kg è di circa 1 a 10, ciò significa che una portata di 200N corrisponde a 20kg.

 

Che livello di protezione hanno i Dinamometri?

I dinamometri sfruttano un sistema di misura a cella di carico per rilevare la forza sia in trazione che a compressione. Questo meccanismo, molto diffuso anche nei sistemi di pesatura ha una tolleranza che può variare a seconda della tipologia e del modello. Generalmente è in grado di sopportare dal 120% al 150% della propria portata, ciò significa che se stiamo utilizzando un Dinamometro con portata della cella di carico di 200N (20kg), potremmo arrivare ad uno sforzo massimo di 300N (30kg) con una tolleranza di 100N (10kg) oltre la quale si rischia di danneggiare seriamente la cella di carico. Altro aspetto importante che non deve essere sottovalutato, il fattore pericolo, ossia, oltre al possibile danneggiamento della cella di carico e rottura del dinamometro, in situazioni con portate elevate, esiste anche il rischio di cedimento strutturale a causa di sovraccarichi eccessivi con conseguente pericolo per gli utenti e le persone circostanti.

 

Movimentazione carichi, prova Snoock Ciriello, si tratta di un dinamometro specifico?

Sostanzialmente No, il Dinamometro per prove di spostamento e movimentazione carichi di fatto è composto da un dinamometro classico per prove di trazione e compressione, l’unica differenza è data dagli accessori che lo compongono che generalmente sono formati da una impugnatura e da appositi terminali a gancio e piattello per consentire le prove di spinta e trazione in piena sicurezza e minimizzando gli errori. Questa particolare prova è regolamentata dalla norma ISO 11228-2 relativa alla movimentazione manuale dei carichi (traino e spinta) in conformità a quanto richiesto dal testo unico sulla sicurezza negli ambienti di lavoro (Dlg.s 81)

 

 

Abbinamento Dinamometro e stativo, cosa posso fare?

Questo abbinamento è certamente una soluzione veloce ed economica per effettuare delle prove di trazione o compressione sui materiali, teniamo presente che questa soluzione non sostituisce una macchina specifica per prove di trazione o compressione, ma può rappresentare una valida alternativa in molti casi. Esistono infatti degli stativi manuali meccanici e motorizzati in grado di controllare la velocità di spostamento e attraverso l’abbinamento a dei dinamometri con interfaccia dati possiamo rilevare, con l’utilizzo di appositi software dedicati, il rapporto forza tempo e in alcuni casi alche lo spostamento.

 

 

Con un Dinamometro riesco a calcolare il punto di rottura?

Si, qualsiasi dinamometro è in grado di misurare e registrare il valore di picco massimo e con una struttura ben calcolata formata da un dinamometro digitale con interfaccia dati, un programma dedicato per il calcolo forza/tempo e uno stativo motorizzato, possiamo ottenere un piccolo sistema di misura trazione e compressione con l’acquisizione grafica in tempo reale del test di trazione o compressione con visualizzazione del punto di rottura.

 

 

Dinamometro con cella di carico interna o esterna?

Bella domanda! Perché capita spesso che qualcuno ponga questo quesito, di fondo esiste una regola base dettata da un aspetto tecnico, ossia che i dinamometri portatili digitali di cui stiamo parlando sono generalmente dotati di una cella di carico interna fino ad un massimo di 100kg (1000N), in rari casi arrivano a 200kg (2000N), per tutte le portate superiori vengono abbinati ad una cella di carico esterna collegata con un cavetto all’unità di controllo e acquisizione. Questo fattore, oltre ad un aspetto tecnico dimensionale, è anche legato a motivazioni di sicurezza, in quanto staccando l’unità di controllo e comando dal sensore di misura non ci sono rischi o pericoli per l’operatore che può mantenersi a distanza di sicurezza, considerato che in alcuni casi le prove raggiungono anche portare molto elevate.

 

 

Possiamo utilizzare i dinamometri trazione e compressione per sollevamento e pesata?

No! Non dobbiamo commettere questo errore, i dinamometri per sollevamento e pesata chiamati anche Bilance da gru sono strumenti appositamente studiati per questo impiego e hanno caratteristiche differenti, tra cui rigide normative di riferimento sulla sicurezza. Perciò le versioni per prove di trazione e compressione non devono assolutamente essere impiegate per questa applicazione.

 

Dinamometri per sollevamento e pesata, cosa devo sapere di importante?

Una regola che pochi conoscono, o, per meglio dire, sottovalutano, è il fatto che tutti i dinamometri per sollevamento e pesata che vengono utilizzati su gru, sollevatori e carri ponte  non devono essere impiegati per gli spostamenti e la movimentazione dei carichi. Lo dice la parola stessa “sollevamento e pesata” e non spostamento o movimentazione. Infatti! Spesso queste bilance da gru vengono impiegate per effettuare carichi di materiale e spostamenti con l’utilizzo di carri ponte e questo potrebbe essere potenzialmente molto pericoloso. Il sistema e il meccanismo presente sul dinamometro da gru non è certificato per la movimentazione ma solamente per il sollevamento e pesata in quanto le specifiche tecniche e strutturali del dinamometro potrebbero subire delle modifiche e rendere estremamente pericolosa tale operazione.

 

 

Stativo manuale o motorizzato?

Scelta abbastanza semplice che deve essere fatta in base alle proprie esigenze e applicazioni, teniamo presente che gli stativi manuali meccanici abbinati ai dinamometri per prove di trazione e compressione riescono ad arrivare generalmente ad una portata massima di 50kg (500N) e di conseguenza nel caso si abbia necessità superiori è necessario affidarsi a degli stativi motorizzati. Altro aspetto importante è la linearità e omogeneità della prova, con lo stativo motorizzato è possibile impostare dei parametri specifici di velocità che consentono di ottenere un test omogeneo senza sbalzi o variazioni che potrebbero generare degli errori di valutazione nella prova eseguita. Gli stativi meccanici manuali vengono impiegati quasi esclusivamente per prove abbastanza empiriche dove fattori come carico di rottura, snervamento o allungamento non richiedono un calcolo con la massima precisione ma sono sufficienti delle valutazioni ottimali con verifiche semplici e veloci.

 

Ho visto delle soluzioni Compatte con stativo e dinamometro abbinato?

Si, ci sono delle apparecchiature composte da uno stativo motorizzato e da una cella di carico o dinamometro compatto appositamente abbinato con lo scopo di creare una soluzioni in grado di effettuare autonomamente delle prove di trazione e compressione. Non si tratta di vere e proprie macchine per prove dinamometriche, ma di soluzioni interessanti che consentono di eseguire dei test validi con una spesa molto più ridotta. Teniamo presente che questi apparecchi generalmente hanno delle portate abbastanza ridotte che arrivano ad un massimo di circa 2000N (200kg)

 

 

Ci sono stativi anche per prove dinamometriche orizzontali o solamente verticali?

Certamente! Sul mercato troviamo anche degli stativi, sia manuali che motorizzati per prove di trazione orizzontale. Il funzionamento è presso che identico, solamente che consente di posizionare eventuali materiali e provini in modo orizzontale agevolando le rilevazioni in alcune applicazioni specifiche

 

Dinamometro analogico o digitale?

C’ da sottolineare che la maggior parte dei Dinamometri sul mercato sono quasi tutti digitali per degli aspetti semplici, ossia le numerose funzioni presenti tra cui la statistica dati, la memoria, l’impostazione di allarmi alto e basso e soprattutto l’interfaccia dati che consente di effettuare vere e proprie prove di trazione e compressione con la registrazione grafica della prova e l’identificazione dei parametri forza/tempo, nonché dello spostamento in alcuni casi dove vengono impiegati degli stativi dotati di tale funzione. La versione con quadrante analogico viene oramai impiegata solamente nelle situazioni in cui si hanno esigenze basilari e si vuole effettuare delle prove di trazione e compressione semplici, veloci, immediate e con una spesa molto contenuta.

 

Il Dinamometro effettua anche prove di torsione?

Si, per questa applicazione esistono dei dinamometri specifici che vengono chiamati Torsiometri e sono utilizzati per misurare la forza di torsione. Generalmente trovano applicazione per la misura e il collaudo di chiavi dinamometriche, trapani avvitatori, ma in alcuni casi anche per effettuare test di torsione come ad esempio controllare la forza con cui vengono svitati tappi di bottiglie o altri contenitori.

 

 

La misurazione del picco massimo e presente su tutti i dinamometri?

Si, è una condizione basilare per un dinamometro per prove di forza senza la quale non avrebbe senso l’utilizzo di questo strumento. La misurazione e la registrazione del livello di picco massimo deve essere presente su tutti questi articoli, comprese le versioni analogiche che generalmente sono dotate di una lancetta supplementare evidenziata in modo differente o di un meccanismo di blocco dell’indicazione sul punto massimo raggiunto. Nelle versioni con lancetta supplementare è fondamentale ricordarsi di azzerarle prima di eseguire un ulteriore prova.

 

Quanti e quali tipi di morsetto ci sono in commercio?

La disponibilità di morsetti  di svariato genere e forma è decisamente elevata. Esistono differenti articoli studiati per agganciare qualsiasi tipologia di materiale o prodotto, sia di forma piatta che circolare come ad esempio fili. Un fattore importante da considerare al lato della scelta è relativo alla verifica della portata del morsetto onde evitare problematiche di tenuta e cedimento con rischi e pericoli.

Qui potete trovare una selezione completa di morsetti per tutte le applicazioni