Semplicemente il fatto che la versione “F” utilizza solamente la tecnologia di misura ad induzione magnetica ed è in grado di misurare il rivestimento solamente su substrati metallici ferrosi magnetici, mentre la versione “N”, al contrario, lavora con il principio “Eddy Current” a correnti parassite e consente la misurazione solamente su substrati metallici non ferrosi, amagnetici. La versione “FN” adotta tutte e due le tecnologie e consente di misurare in ambedue le situazioni.
Per il semplice fatto che le versioni ad un solo elemento adottano entrambe le tecnologie di misurazione su un’unica sonda con riconoscimento automatico del substrato, mentre le versioni a due sonde devono essere intercambiate a seconda dell’esigenza di misura su substrati magnetici “F” o amagnetici “N”. non esistono particolari differenze o svantaggi nelle due tipologie, ma solamente praticità di utilizzo in alcune situazioni.
No, la tecnologia “Eddy Current” (correnti parassite) utilizzata nella sonda di misura “N” non può essere utilizzata su materiali non metallici, ma solamente su metalli amagnetici, ossia tutti i materiali non ferrosi come l’alluminio, il rame, l’ottone, l’acciaio inox e qualsiasi altra lega metallica amagnetica. Esistono comunque degli strumenti digitali non distruttivi speciali particolari in grado di misurare lo spessore di rivestimento su superfici non metalliche come la plastica, legno, cemento o altro (per maggiori informazioni info@arwmisure.it)
L'alternativa può essere anche l'utilizzo dello spessimetro PIG, si tratta di un metodo distruttivo ma molto diffuso nella misurazione dello spessore di rivestimenti su materiali non metallici come ad esempio il legno, la plastica, il vetro, il cemento e altro ancora. Il metodo è estremamente semplice e veloce e consiste nel creare un intaglio sulla superficie del rivestimento con una lama calibrata per poi calcolarne lo spessore di uno o più strati attraverso un oculare micrometrico incorporato. per ulteriori informazioni fate riferimento a questo link
Si, oggi esistono in commercio degli spessimetri in grado di misurare senza contatto lo strato di rivestimento in polvere prima del processo di polimerizzazione e cottura. Questi particolari Spessimetri adottano la tecnologia ad ultrasuoni e offrono delle caratteristiche decisamente interessanti che consentono di effettuare la misura dello strato di polvere depositata prima di effettuare la fase di cottura in forno. Questo rende tutto molto più semplice e permette di risparmiare tempo e denaro in molte situazioni.
Gli errori, o se vogliamo più precisamente, gli accorgimenti che dobbiamo tenere in considerazioni durante l’utilizzo degli spessimetri per rivestimento sono sostanzialmente questi:
Si, senza nessun problema, basta tenere in considerazione due aspetti. Primo il diametro minimo indicato dallo strumento che in alcuni casi arriva anche a pochi millimetri, secondo aspetto la calibrazione della sonda prima della misura che deve essere fatta su un campione metallico non rivestito dello stesso diametro dei pezzi misurati e, se possibile, anche dello stesso spessore; Se si utilizza un pezzo identico privo di rivestimento è la soluzione migliore. Nel caso di diametri molto piccoli è consigliato l’uso di uno stativo per agevolare l’appoggio della sonda fornendo un accoppiamento veloce e corretto senza vibrazioni o oscillazioni.
Il nemico numero uno nella misura dello strato di un rivestimento! Quando ci troviamo nella condizione di misurare lo spessore di un rivestimento applicato su un substrato grezzo, sabbiato o con superficie ad elevato grado di rugosità, è necessario prendere delle precauzioni per evitare di avere delle rilevazioni errate. La soluzione migliore è di effettuare l’azzeramento dello spessimetro su un substrato privo di rivestimento identico ai campioni misurati, se possibile, meglio effettuare più punti zero in modo da limitare l’errore. Altro metodo ancora più efficace è quello di azzerare lo strumento su una superficie liscia e successivamente effettuare più letture sul substrato non rivestito dei campioni da testare. In questo modo otterremo un valore di scostamento medio che dobbiamo tenere in considerazione durante la lettura.
Se eccessivamente soffice, Si! Teniamo presente che la sonda di misura esercita una pressione costante sulla superficie generalmente molto ridotta (circa 0,3N = 30g) indipendentemente dalla pressione della mano, grazie ad un sistema di arretramento a molla del sensore. Questo, in alcuni casi, potrebbe generare un lieve affossamento del rivestimento fornendo uno spessore inferiore al reale, chiaramente solo con rivestimenti decisamente molto soffici. Per ovviare a questo inconveniente è sufficiente interporre una lamina spessore di riferimento campione con valore noto (si possono utilizzare gli spessori campione in dotazione standard) tra la sonda e la superficie misurata e successivamente sottrarre il valore del campione dalla lettura per ottenere la misura corretta e bypassare questo problema.
Dipende dalle esigenze! Gli spessimetri per rivestimento con sonda integrata sono adatti alle misure rapide su oggetti di grandi dimensioni con superfici di misura ampie e facili da raggiungere, questo perché la sonda è incorporata allo strumento e l’appoggio deve essere fatto con tutto l’apparecchio aumentando l’ingombro e le difficoltà in alcuni casi. Le versioni con sonda separata, invece, possono essere utilizzate sia su superfici di grandi dimensioni che su piccoli particolari offrendo una maggiore maneggevolezza nel raggiungere punti più difficili, inoltre, in molti casi, permettono anche la sostituzione della sonda offrendo una gamma di sensori in grado di assolvere applicazioni differenti. Interessante aggiungere che le versioni compatte risultano particolarmente utili nel caso di utilizzo dello strumento con una sola mano.
Anche questa applicazione è possibile ma con dei limiti e con l’impiego di una sonda opzionale apposita con un ingombro minore e generalmente con misurazione a 90°. Esistono particolari sensori costruiti appositamente per agevolare la misura in situazioni difficili, il minimo ingombro del sensore di misura e la lettura laterale a 90° permettono di misurare su diametri interni anche inferiori ai 20mm.
Se stiamo all’interno di una Range massimo di 100°C non ci sono particolari controindicazioni, se non quella di effettuare la misura in modo rapido e attendere qualche secondo per far raffreddare la sonda prima di effettuare la misura successiva. Diverso è se la temperatura del rivestimento supera i 100°C, in questi casi bisogna utilizzare degli strumenti che prevedono l’impiego di sonde e piedini di appoggio appositamente studiati (per maggiori informazioni info@arwmisure.it).